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UN PICCOLO/GRANDE REGALO PER VOI

Amiche ed amici de "IL PUNTO G.D." ,
finalmente dopo tanta attesa è arrivata la grossa novità: ecco il capitolo inedito del libro "IL PUNTO G.D.". Si tratta di un'idea lasciata volutamente fuori dalle pagine originali, proprio per poter donare agli amici del web qualcosa di unico e speciale.

Ecco a voi:
"Lost (il parcheggio sotterraneo)".
Cliccate sul link e.... buona lettura!!

martedì 26 aprile 2011

Ecco il supermarket e Bristol scatena la guerra



La catena di supermercati alimentari della Tesco Express (il terzo colosso mondiale della GDO, mica noccioline), sta trasformando l’Inghilterra in un’unica città, infatti dove arriva ed apre i quartieri assumono tutti le stesse fattezze con negozi di noti marchi multinazionali che seguono a ruota il Tesco Express, tutti nella stessa allucinante sequenza, con la conseguenza principale che chiudono gran parte degli esercizi e negozi storici. Una mutazione genetica del dna urbanistico che suona agghiacciante solo ad ipotizzarla, ma invece accade davvero. Ma venerdì e sabato 23 aprile, il quartiere di Stokes Croft, il quartiere artistico di bristol, popolato di hippies, ex ribelli, sostenitori della controcultura e dell’ecosostenibile, si è ribellato e si è scagliato contro la polizia, che voleva scacciare da una casa, di fronte al nuovo Tesco Express, occupata un gruppo di squatters (coloro che vivono abusivamente in una casa abbandonata); ne è nata una vera e propria battaglia, con cinquecento abitanti del quartiere (accanto ai ragazzi dei centri sociali c’erano normali cittadini, stufi dei soprusi della GDO), che hanno lottato contro le forze dell’ordine, distruggendo le vetrine del supermercato e appiccando il fuoco ai locali, ancora freschi di vernice. La stampa e la politica hanno spiegato la ribellione, dicendo che la zona è popolata da numerosi artisti e alternativi ed è una ribellione contro i grandi marchi, che spersonalizzano e privano dell’anima le città. Qualcuno, molto più semplicemente, ha detto che la gente è stufa di tasse e di una disoccupazione sempre crescente, anche a causa dei tanti supermercati che assumono personale molto giovane e costringono a chiudere negozi ed attività storiche, spesso gestite da persone adulte, che si ritrovano poi senza lavoro. Morale? L’arte al potere!

venerdì 15 aprile 2011

Mostro mangia mostro


Spesso si dice che i centri commerciali sono dei mostri e si punta il dito contro queste creature che mangiano i piccoli animali, una metafora per spiegare che i centri commerciali costringono alla chiusura i piccoli negozi. Ma da circa un anno è in atto un processo inatteso: mostro mangia mostro. Ovvero i grandi marchi aprono e costringono a chiudere altri grandi marchi che si trovano nelle vicinanze. E' il gioco delle parti, senza pietà, che non ammette debolezze: resiste solo il più forte. Ed è così che marchi importanti sono costretti ad emigrare altrove, con la coda tra le gambe, sperando di trovare uno spazio dove sopravvivere, lasciando sul campo enormi capannoni vuoti e dismessi che sembrano giganti dormienti. Ma quello che oggi è il vincitore, ovvero il marchio più forte, il maschio dominante, può diventare in breve tempo la vittima, perchè fagogitato da un "brand" più importante, che apre nella stessa zona. In questo gioco al massacro gli unici a rimetterci sono i dipendenti, che si illudono di aver trovato un lavoro, una stabilità economica e sono invece costretti ad interminali file davanti agli uffici della mobilità, tra avvocati, sindacalisti e datori di lavori fantasma. L'ennesima umiliazione per l'anello più debole della catena, l'unico produttivo di fatto, un'offesa costruita da un mondo del lavoro oramai allo sfascio, come ben dimostra l'ultimo contratto del commercio, che ha riportato indietro i diritti dei lavoratori di circa un secolo. Vergogna...